La Cooperativa Sociale intitolata a Lea Garofalo della 4A dell’IIS Veronica Gambara di Brescia

Come per tutti i ragazzi che quest’a. s. hanno partecipato ai progetti di educazione alla cooperazione de La Bella Impresa anche per i ragazzi della 4A del Liceo Veronica Gambara di Brescia il ragionamento è partito con un brainstorming sulla parola COOPERAZIONE. Una volta introdotta la definizione di impresa cooperativa si è proceduto evidenziando le differenze con le altre realtà imprenditoriali e confrontato i principi mutualistici delle cooperative con quelli costituzionali. Confrontandosi con la storia delle prime cooperative e con la diffusione e l’impegno del movimento cooperativo in Italia oggi, tendendo ben presente l’esempio di Coop Lombardia, hanno deciso di approfondire il tema di educazione alla legalità e lotta alla criminalità organizzata che su più fronti alcun vede impegnate molte cooperative oggi.

Così si sono interessate alle storie di alcune vittime innocenti di mafia, riportiamo di seguito l’elenco, in ordine sparso, dei nomi e delle storie che hanno più incuriosito i ragazzi accompagnati da alcuni estratti di approfondimento curati dagli studenti.

 Don Pino Puglisi, all’anagrafe Giuseppe Puglisi, è stato un presbitero e educatore italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.

Giuseppe Impastato, meglio noto come Peppino, è stato un giornalista, conduttore radiofonico e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria e noto per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra, a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978.

Emanuela Sandone, 27/12/1896
Emanuela era la figlia diciassettenne della bettoliera Giuseppa di Sano. i mafiosi sospettavano che
madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false. La madre della vittima ha collaborato attivamente con la giustizia. esempio di collaborazione delle donne.

Rosario Livatino. È passato alla storia come “il giudice ragazzino”, perché quando morì, per mano di quattro killer e per ordine della Stidda la mafia agrigentina, lungo la statale che ogni mattina percorreva con la sua auto da Canicattì ad Agrigento, Rosario Livatino aveva 38 anni: il più giovane dei 27 magistrati uccisi in ragione del loro servizio in prevalenza, ma non solo, dalla mafia o dai terroristi. Quando lo fecero sbandare, Livatino uscì dall’ auto, cercando salvezza fuggendo per i campi, lo finirono con un colpo di pistola al volto.

Lea Garofalo: rimase orfana all’età di nove mesi in quanto suo padre venne ucciso nella cosiddetta “faida di Pagliarelle”. E’ stata una testimone di giustizia italiana, venne uccisa il 24 novembre 2009 dalla ‘ndrangheta.

Giuseppe Letizia a 13 anni è il testimone innocente di un’esecuzione.

Fratelli Antonino e Vincenzo Pecoraro di 9-19 anni, vittime della strage di Godrano.

Vincenzo Medici, fu rapito e con il suo rapimento, lo Stato inaugurò la linea dura, bloccando tutti i beni della famiglia per impedire così qualsiasi riscatto. La famiglia non ebbe mai più alcuna notizia e il corpo non fu mai più ritrovato.

Piersanti Mattarella: fu un politico italiano, che venne assassinato il 6 gennaio 1980 dalla Cosa Nostra durante il mandato di presidente della regione Sicilia.

Rita Atria: proveniente da una famiglia mafiosa, a 17 anni decide di rivelare ciò che sa del mondo criminale, stringendo anche una forte amicizia con Borsellino e venendo ripudiata dalla madre. Dopo la strage di Via d’Amelio si toglie la vita.

Costantino Stella, cercava di migliorare le condizioni delle campagne e degli abitanti.

Giuseppe Rumore, membro del movimento contadino.

Emanuela Loi (agente della scorta di Paolo Borsellino)

Ninfa Marchese (9 anni)

Simonetta Lamberti (11 anni)

Serafino Trifarò (14 anni)

Anna Nocera, 17 anni.

Giovanni Falcone, Andrea Orlando, Antonio Mazza, Giuseppe e Salvatore Asta, Marcella Di Levrano, Valentina Guarino, Angelica Pirtoli, Hamdi Lala, Matilde Sorrentino, Roberto Mancini, Gaetano Montanino, Angelo Vassallo, Cesare Terranova, Mauro De Mauro, Carlo Alberto Della Chiesa, Giuseppe Di Matteo.

RINASCERE, RINNOVARE, RIFIORIRE (RI-RI-RI)

Gli studenti hanno poi presentato le proprie proposte al gruppo classe, le idee imprenditoriali più valide sono state selezionate attraverso una votazione democratica, come nelle migliori tradizioni delle cooperative. Seguendo la stessa modalità è stato deciso di intitolare la Cooperativa a LEA GAROFALO.

Nasce così la Cooperativa Sociale Lea Garofalo

B&B/AGRITURISMO ECOSOSTENIBILE con coltivazione e trasformazione di prodotti, azienda vinicola, caffè letterario e fattoria didattica.

“Si può realizzare una cascina, nella quale si coltivano prodotti che poi possono essere venduti”

Viola

“Data un struttura e dei terreni a disposizione, penso possa essere ottimale attivare un’impresa di tipo agricolo che possa essere la base per un agriturismo che vende pasti cucinati con ciò che si coltiva. Se non sbaglio Libera organizza spesso delle attività estive dove a mettersi all’opera sono dei gruppi di giovani e credo che sia un’idea carina da riproporre magari inserendo anche gruppi di persone diversamente abili.”

Giacomo

“Un bed and Breakfast, con terreni da coltivare e magari progetti come fattoria didattica. Includere ex-carcerati”

Silvia

“Agriturismo in cui si coltivano determinati prodotti che poi posso usare come consumo.
se lo spazio è grande potrei mettere uno spazio per i giochi dei bambini, uno spazio per mucche e animali di altro genere. Poi si potrebbero aggiungere magari dei “piccoli parchi avventura”. Dare la possibilità a chi vuole dare una mano di entrare a fare volontariato in questo agriturismo.”

Chiara

“Un agriturismo che proponga progetti per bambini, in cui si coltiva (se il terreno lo permette) e si utilizzano i prodotti coltivati nel luogo. magari potrebbe essere anche un luogo di inclusione per persone con vari disagi (economici ma anche per persone disabili)

Gaia

“Un rifugio per gli animali della fauna locale a rischio, se il plesso è nei pressi di una zona forestale/rurale.”

Anna

Slogan finale della Cooperativa Garofalo:

“Per star meglio con noi stessi e con la comunità”

A cura di Alessandro.

Dobbiamo riconoscere che i ragazzi della 4A hanno lavorato davvero sodo, producendo davvero una grande quntità di materiale.

Hanno progettato la loro cooperativa calandola in un contesto ben preciso. La struttura è localizzata a circa 18 km dalla città di Pistoia, circa 50 km dalle più famose città d’arte toscane. Sono stati molto attenti anche a tendenere conto di tutte le criticità del caso.

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Hanno cominciato a progettare anche i prototipi di attività e scelto le filiere di produzione agricola:

  • Produzione di vino sostenibile e di qualità
  • Possibilità di visitare la cantina vinicola ecosostenibile
  • Interessanti visite guidate alla scoperta del territorio e vicinanze (Chiesa di Santa Cristina, Abbazia di San Salvatore in Agna, Chiesa di San Giovanni Evangelista)
  • Annuale visita alla Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo
  • progettazione di uno shop libreria con prodotti artigianali, made in Italy, filiera e corta km0
  • Attività e laboratori per le scuole
  • Attività e laboratori per i più piccoli
  • Iniziative ed incontri gratuiti con autori
  • Educazione alla legalità, ed educazione antimafia
  • Approfondimenti legati in modo specifico alla mafia ed al riutilizzo di beni confiscati

Hanno progettato menù tematici con una particolare attenzione alle intolleranze e alle diete speciali.

Hanno realizzato diverse proposte grafiche per l’immagine coordinata della cooperativa arrivando a realizzare anche il sito: intuitivo, chiaro e semplice da utilizzare.

 

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